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i wrust sono una delle più famose band heavy metal in botswana: formatasi nel 2002, ha avuto la possibilità di aprire i concerti sudafricani di sepultura, carcass e entombed ma non ha mai varcato i confini dell’africa subsahariana. dalla formazione, attraverso periodi di crisi, fino al palco di solomacello fest a milano, il diario di uno sviluppo musicale che si muove di pari passo con la crescita economica basata su modelli occidentali e quella di rockers con una sola missione: portare metallo africano sulla scena mondiale.
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Un paradiso da cowboy metallaro sotto il torrido sole del centro Africa: pantaloni in pelle, stivali e cappelli da old wild west e tanti, troppi accessori, a testimoniare l’appartenenza al più bizzarro gruppo di metalheads sulla scena mondiale. Due lunghi anni di mail e negoziazioni che hanno permesso alla troupe di atterrare per girare il documentario “March Of The Gods – Botswana Metalheads” a Gaborone, capitale dello sconosciuto stato del Botswana.
“Da poco più di una settimana stiamo calpestando il suolo africano, abbiamo incontrato persone e vissuto esperienze e situazioni che mai avremmo immaginato e che, con ogni probabilità, non rivivremo mai più. Abbiamo intervistato una delle crew più rappresentative di questi metalheads, una dozzina di ingegneri, ricercatori, elettricisti, militari, pastori e disoccupati che durante il week end abbandonano la loro identità civile per trasformarsi, come in un sensazionale gioco di ruolo, in membri di una fratellanza legati dalla loro passione per il metallo.”
Cit. Raffaele Mosca
Essere un metalhead in Botswana significa appartenere ad un gruppo che, al suo interno, livella le differenze sociali tipiche di un paese in fortissima espansione economica, significa essere accettati e rispettati anche per chi non è stato in grado di cavalcare l’onda che questo boom economico richiedeva. Significa soprattutto vivere fieramente, con disciplina quasi militaresca, l’essere un punto di riferimento per la loro piccola comunità.
Il punto centrale del documentario sono i WRUST, una band formatasi nel 2002 che ha avuto la possibilità di aprire i concerti sud africani di Sepultura, Carcass ed Entombed ma che non ha mai varcato i confini dellʼ Africa Subsahariana.
Grazie all’aiuto dei realizzatori del film (ricordiamo Raffaele Mosca,
Alessio Calabresi e Natalia Kouneli rispettivamente regista, story editor e produttrice ) e dei ragazzi di SoloMacello i Wrust hanno partecipato all’edizione 2013 del festival, occasione in cui è stato ultimato il documentario. |